Il Monumento a Cervantes in Plaza de España
La grandiosa celebrazione di Miguel de Cervantes e dei suoi più famosi personaggi: Don Quichotte e Sancho Panza
Il monumento a Miguel de Cervantes e ai suoi due personaggi più conosciuti, Don Quichotte e Sancho Panza a cavallo dei loro “destrieri”, è una testimonianza dell’importanza che l’intero mondo di lingua ispanica decreta all’autore più rappresentativo della letteratura spagnola seicentesca.
Tutti i paesi di lingua spagnola hanno infatti contribuito economicamente alla costruzione del monumento di Plaza de España che celebra la diffusione della lingua spagnola nel mondo. Questa partecipazione “globale” è celebrata dal mappamondo collocato nel punto più alto del monumento, mentre le 5 figure femminili che lo circondano rappresentano i 5 continenti.
La realizzazione del monumento a Cervantes
Il concorso per la realizzazione dell’opera venne indetto nel 1915, nel terzo centenario della morte di Cervantes, e venne vinto dall’architetto Rafael Martínez Zapatero e dallo scultore Lorenzo Coullaut Valera. La realizzazione di questa struttura alta 35 metri e delle diverse sculture che la adornano richiese tempo e soldi, tanto che l’opera venne inaugurata ancora incompiuta nel 1929. Bisogna attendere però il 1960 per vederla com’è ora. Solo allora infatti vennero collocate ai suoi lati le statue dedicate ad altri personaggi nati dalla fantasia di Cervantes: Dulcinea del Toboso, Rinconete e Cortadillo e la Gitanilla.
Altre opere dedicate a Cervantes
Altri monumenti a Cervantes sono collocati in varie parti della città: il più noto è quello in Plaza de las Cortes di fronte al Congresso dei Deputati. Quest’opera è stata oggetto di una curiosa scoperta fatta nel 2009. Durante i lavori di risistemazione della piazza, spostando il basamento di granito della statua, venne trovata una cassa misteriosa interrata e coperta da una lapide con un anello di metallo, simile a una porta segreta. Vennero fermati i lavori e venne chiamata un’equipe di archeologi e paleontologi: all’apertura della “porta” si trovarono di fronte a una fossa piuttosto profonda che emanava un odore pestilenziale. Calandosi all’interno del buco, si scoprì che tale odore proveniva da una cassa di piombo ermeticamente sigillata che era stata qui interrata. L’odore sgradevole proveniva da una sostanza con la quale era stata ricoperta la cassa per proteggerla da umidità e insetti. Portata al Museo Archeologico Nazionale di Alcalà de Henares (che tuttora ospita il suo contenuto) e aperta, la cassa mostrò il suo “tesoro”: una capsula del tempo, ovvero un’urna di cristallo che conteneva diversi oggetti anteriori al 1834. Tra questi alcuni ritratti di personaggi importanti, alcuni giornali dell’epoca, il discorso tenuto dalla regina reggente all’apertura delle corti generali nel 1834, alcuni esemplari del “Don Quichotte”, monete e medaglie, una guida della città realizzata nel 1834 per i forestieri che giungevano a Madrid.
Poco lontano dalla statua si trova il cosiddetto palazzo Plus Ultra dove alle 12, alle 15, alle 18 e alle 20 di ogni giorno è possibile vedere il Carillon Goyesco, un curioso gioco di statue che si affacciano a un balcone dell’edificio affascinando grandi e piccini.