Il mistero del fantasma di Chueca
Un fantasma nel cuore della città
La Casa de las Siete Chimeneas (La casa dei sette camini) si trova nel quartiere di Chueca al numero 31 della calle Infanta. È riconoscibile appunto per i sette camini che ornano il tetto e per le colonne che si collocano davanti alla sua facciata.
La leggenda narra…
….che la casa venne costruita per la figlia di un guardiacaccia di Filippo II, amante del re. La ragazza, che si chiamava Elena, era straordinariamente bella, tanto che Filippo II se ne era innamorato fin da quando era un giovane principe. Non essendo nobile, Elena non poteva sposare un membro della famiglia reale, per cui contrasse matrimonio con un capitano dell’esercito del re di nome Zapata. Ben presto però Zapata fu inviato a combattere nelle Fiandre accanto alle truppe francesi e morì, lasciando la giovane vedova nella più cupa tristezza: Elena smise di mangiare e di dormire, e iniziò a consumarsi lentamente nel fisico e nell’animo fino a lasciarsi morire.
Prima di morire però, Elena aveva dato alla luce una bambina di cui non si seppe mai nulla. La questione si complicò quando i servitori della casa affermarono che Elena non era morta di crepacuore ma era stata assassinata e che loro stessi avevano trovato il suo corpo trafitto da numerose pugnalate. Iniziarono così a circolare delle voci secondo cui la morte di Elena sarebbe stata voluta da Filippo II, re e amante della giovane, che voleva tenere occulta la nascita della figlia illegittima. Venne formalmente accusato del crimine il padre di Elena, il cui corpo di lì a poco venne trovato impiccato nella stessa casa. Le autorità ordinarono allora di indagare più a fondo sulle morti misteriose dei due, ma il cadavere di Elena era improvvisamente scomparso, chissà, forse murato nelle pareti della Casa de las Siete Chimeneas o interrato nel giardino che all’epoca la circondava.
La vicenda a poco a poco andò dimenticata e non se ne parlò più, fino a quando molti anni dopo un uomo disse di avere visto una figura di donna camminare sul tetto della casa: era vestita di bianco, con una mano teneva una torcia e con l’altra indicava in direzione dell’Alcazar, la residenza del re Filippo II. Altre persone nei mesi seguenti confermarono la visione dell’uomo e iniziò a correre voce del fantasma di Elena, che reclamava giustizia e accusava dal tetto della sua casa il suo assassino, il re.
Nel corso dei secoli la casa passò in mano a diversi proprietari fino a quando, alla fine del XIX secolo, il Banco di Castiglia vi trasferì la sua sede e durante i lavori di ristrutturazione venne ritrovato il cadavere di una donna sepolta assieme ad alcune monete d’oro del tempo di Filippo II.